della serie Netflix “Oltre ogni ragionevole dubbio”

La calura ferragostana, il caldo intenso di questa estate, il successo estivo della serie distribuita da Netflix titolata “Il caso Yara – oltre ogni ragionevole dubbio”.

Chiunque abbia avuto modo di seguire la serie ha potuto trovarla molto ben diretta e curata, nondimeno però non propriamente imparziale, almeno ad avviso di chi qui scrive.

A margine del processo all’indagato poi imputato e infine condannato Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio si sono sviluppati altri due procedimenti degni di notazione.

Il primo dei due, quello avviato con la denuncia presentata da Bossetti contro il pubblico ministero dott.ssa Ruggeri, con cui viene contestata alla Procura di Bergamo di aver distrutto reperti di DNA.

Il secondo dei due invece è quello avviato con l’istanza di revisione, a margine della quale il dott. Cuno Tarfusser è stato deferito per procedimento disciplinare.

Per onor di verità, la Procura di Venezia (competente per i procedimenti a carico di magistrati della corte di appello di Brescia) ha richiesto l’archiviazione della denuncia promossa da Bossetti a carico della dott.ssa Letizia Ruggeri; sempre per onor di verità pure l’istanza di revisione del processo presentata da Bossetti è stata rigettata.

In questo quadro di diversi tentativi di rimettere in discussione la condanna irrevocabile all’ergastolo comminata in terzo grado a Bossetti, per un equo contraltare alle più o meno velate istanze innocentiste (tali a parer mio un poco oltre il ragionevoli dubbio), segnalo che la rivista Giurisprudenza Penale il 24 luglio scorso ha pubblicato le tre sentenze pronunciate a carico di Bossetti.

Qui è possibile leggere le motivazioni della corte di assise di primo grado di Bergamo, quelle della corte di assise di appello di Brescia ed infine quelle della Cassazione.

Ne suggerisco la lettura, in linea generale certamente ma ancora di più se sia fresca la visione della serie TV di Netflix.

Mettere in discussione un processo conclusosi al terzo grado può esser affascinante, in alcuni casi anche doveroso (chi non ricorda il “malore attivo” che ha causato lo zompo di Pinelli dalla finestra della Questura aperta a dicembre?) ma altrettanto complicato ed il rigetto della istanza di revisione ha chiuso, in questo caso, la vicenda.

Con questa digressione pomeridiana mando a tutti gli auguri del nostro Studio di un buon ferragosto e di buone ferie.


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